DIRITTO DEI RADIOAMATORI
A cura dello studio legale dell'Avv. Marco Pepe   IK0WIY     email:  mpepe@tiscali.it

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La legislazione del packet presenta molti lati oscuri. L'articolo di i0pmw Paolo illumina sulla attuale situazione legislativa. Riporto la nota confidando nella benevolenza di i0pmw circa il diritto di autore!

 

In Packet, ormai ci siamo abituati, facciamo finta di niente, ma viviamo fin dal 1993 in una perenne situazione di illegalita' anche se facciamo come gli struzzi e abbiamo rimosso dalla nostra coscienza tale stato di cose! Infatti il packet e' praticamente esercitato in modo illegale e qualsiasi funzionario del Ministero puo' farci passare dei guai, in qualsiasi momento, cosa che e' gia' avvenuta in alcune situazioni locali.

L'uso del packet e' stato consentito in modo SPERIMENTALE attraverso due circolari: 11/1/1993 e 6/6/1993, emanate dall'allora Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, con le quali si dava ai singoli radioamatori la facolta' di una sperimentazione provvisoria, autorizzando strettamente l'uso del codice ascii, senza compressione dei pacchetti e senza codificazioni, in modo che le stazioni d'ascolto del Ministero potessero leggere liberamente cio' che si trasmetteva, come avviene per la fonia, o il CW. Non ha autorizzato il Ministero, le BBS non presidiate dal radioamatore che ne da il nominativo, non ha autorizzato l'installazione di BBS fuori dal domicilio del radioamatore che da' il nominativo al cluster, o al bbs medesimo, non ha autorizzato l'installazione di nodi e non ha autorizzato le password.
In pratica il ministero aveva previsti collegamenti bilaterali tra due radioamatori da effettuarsi in chiaro col codice ASCII.

Nella circolare, il Ministero richiedeva che il singolo radioamatore, che voleva sperimentare questo tipo di trasmissioni digitali, desse comunicazione preventiva agli uffici locali del Ministero delle Poste questa sua intenzione e l'autorizzazione si intendeva data con la clausola del silenzio assenso. Quanti sono coloro che hanno fatto questa comunicazione? Credo molto pochi, ma la clausola e' tuttora in vigore.

Ma quanti sono i BBS presidiati dal radioamatore durante il funzionamento? Bisogna ricordare che l'autorizzazione all'uso del packet viene concessa ai singoli radioamatori, come ricordato piu' sopra, in quanto l'uso del packet e' un uso individuale della stazione del radioamatore. Un modo di trasmissione paragonabile alla fonia, o alla telegrafia. Va' da se' che essendo l'uso consentito al singolo radioamatore, questi in virtu' della legge che impone la presenza in stazione del titolare della stazione stessa durante le trasmissioni e che questi deve aprire e chiudere le trasmissioni stesse, diventa imprescindibile la sua presenza durante le trasmissioni del BBS, o Cluster. Ma vi e' di piu': in base a tutto cio' che precede non sono ammessi BBS, o Cluster, fuori dell'abitazione del titolare
del nominativo usato.

Passando dai BBS ai nodi, la questione diventa completamente illegale e i nodi stessi potrebbero essere
sequestrati in qualsiasi momento con la denuncia e l'erogazione di multe salate ai responsabili dell'installazione.

Infatti l'unica autorizzazione annuale e provvisoria rilasciata dal Ministero per installazioni fuori della
stazione di radioamatore, e' quella dei ponti radio per radioamatori in VHF e UHF. Nelle autorizzazioni dei ponti rilasciate alle Associazioni legalmente costituite e non ai radioamatori, il Ministero ricorda il divieto assoluto di ogni altra forma di ritrasmissione.

Riflettiamo, a questo punto che si e' anche installata una vera e propria rete veloce, di nodi chiamata ITANET e SV, che non solo e' abusiva perche' non autorizzabile con le attuali normative del Ministero, ma lo e' di piu' perche' utilizza frequenze dove nemmeno i ponti radioamatoriali possono essere installati e con una larghezza di banda (minimo 100 chilocicli, per riuscire ad andare a 36.400 baud) che risulta vietatissima dalle attuali norme tecniche in vigore dal 1973.

Come si vede siamo in una situazione poco invidiabile, dove l'illegalita' non e' rappresentata da poche cose, ma viceversa rappresenta il 90% dell'attivita' packet. Alcuni ritengono che il Ministero "tolleri" questa situazione, ma non e' piacevole violare la legge con la speranza che chi controlla l'uso delle frequenze sia tollerante, ma con la paura che da un momento all'altro ci ripensi!

Non voglio fare dell'allarmismo, anche perche' io stesso ho gestito per anni un BBS nell'illegalita', poi
chiuso per varie cause, non ultima quella appunto dell'illegalita' nella quale non mi sentivo a mio agio e mi risulta che altri abbiano fatto la stessa scelta per la palese precarieta' legale esistente nel packet.

Senza una nuova normativa che ci permetta di operare tranquilli, senza il pericolo costante di passare qualche guaio, credo che il packet si spopolera' sempre piu', anche come utenti, come e' avvenuto negli ultimi anni.

Per far rivivere il Packet ci vuole una normativa stabile e non provvisoria, che stabilisca senza mezzi termini che le trasmissioni in codice ascii, devono comprendere la compressione dei dati, (oggi vietata), consentire l'uso della password,(oggi vietato), l'installazione dei nodi e BBS esterni al QTH del radioamatore, (oggi vietati), con autorizzazione simile a quella dei ponti da rilasciare, sempre come avviene per i ripetitori, alle Associazioni legalmente costituite e le norme d'esercizio per la gestione dei BBS da parte dei Sysop con precise responsabilita' di questi ultimi, verso gli utenti e verso la Legge. La normativa deve prevedere che il titolare della stazione non deve "presidiare" il BBS, utilizzando il sistema gia' in uso per i ripetitori e con nominativi assegnati dal Ministero.

Altro problema sara' quello della tassa d'esercizio che si preannuncia "molto salata" come avverra' per i ponti e quello delle frequenze utilizzabili, considerato, che specie in UHF, attualmente utilizziamo abusivamente frequenze a statuto secondario e anche in banda satelliti. Con la normativa si dovra' inoltre stabilire quante frequenze puo' utilizzare un BBS perche' non ci siano disparita', si dovra' chiarire, una volta per tutte, se e' consentito precludere l'uso dei BBS ad alcuni, a discrezione dei sysop, se e' consentito far pagare l'uso del BBS o del Cluster, cosa che oggi in alcuni casi avviene sotto varie forme, insomma avere la certezza del diritto, sapere cio' che si puo' fare e cio' che non si puo' fare e questo anche perche' la certezza delle cose consentite impedisce anche abusi, che oggi purtroppo avvengono ai danni di radioamatori.

Personalmente sono stufo di vivere in questa situazione di incertezza, dopo tanti anni di attivita' radiantistica il dover constatare che nonostante a suo tempo diedi gli esami per ottenere la patente e la licenza di radioamatore, oggi mi trovo ad operare nell'illegalita', alla stregua di un qualunque abusivo, L'uso della radio, In queste condizioni, mi dispiace doverlo dire, nonostante la grande passione e non ultimo anche il cospicuo impegno di denaro, ha messo in discussione, per molti (che vogliono dormire tranquilli) la scelta di gestire un BBS, o di fare l'utente, ma, continuando a perdurare questa situazione di incertezza, mette in discussione oggi la stessa sopravvivenza del packet e una volta di piu si dimostrera' che i radioamatori italiani finiscono per essere gli ultimi d'Europa.

In un passato, ormai remoto, le varie associazioni avevano richiesto al Ministero una normativa completa e definitiva per il packet che desse ai radioamatori italiani, la certezza del diritto e che fosse tecnicamente in linea con le normative di altri paesi. Non e' avvenuto nulla, ci dibattiamo ancora nel pantano dell'incertezza, per cui e' necessario riprendere l'iniziativa perche' questa situazione venga chiarita e perche' si sappia finalmente se dobbiamo finire di usare il packet!


Cordiali '73 Paolo i0pmw
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